Le sfide piacciono a Paolo Cossi, per questo credo abbia affrontato consapevolmente, la mole di
lavoro che ruota intorno ad una biografia a fumetti del Maestro di Malamocco.
Raccontare Hugo Pratt è iniziare una serie di viaggi paralleli ai sui personaggi, percorrere le stesse
strade, varcare porte, salire tolde, guardare le donne, amarle, perdersi tra gli orizzonti di deserti e
mari.
Questo primo libro è un invito a giocare con il mondo della fantasia, un meta racconto a fumetti
di un autore di fumetti, un mondo di luoghi che in successioni tra biografia, vite vissute e storie
interpretate, ci propongono una lettura coinvolgente di Hugo Pratt.
E’ un libro di un Cossi maturo, che sa spalmare su un lungo racconto tutte le accortezze di stile che
gli sono proprie.
Questo primo volume racconta il Pratt africano,sguardi di ragazzo, adolescente sopra le righe,
irriverente e spirito libero.
Una storia di colori a colori dove le tonalità seppia si mescolano con il bianco e nero
contaminandosi di rosso nocciola a fermare la caratterizzazione temporale del racconto attraverso
dei precisi accorgimenti cromatici.
Nella narrazione vanno a sovrapporsi ricordi e interferenze di personaggi a scavalco tra storia e
mitologia.
Incontriamo così Pandora che assume volta per volta le caratteristiche di alcune delle donne di
carta di Pratt; da Le celtiche ad Accade in un’estate indiana, ma l’incontriamo anche nella sua
nascita nel mito della prima donna e della speranza ultima a lasciare.
Ritroviamo Rasputin, ma non solo il personaggio del fumetto ma anche la figura storica, quello alla
corte dello zar, una figura sospesa tra sogno e fantasia, ancora una volta mescolando testimonianze
diverse.
Ma troviamo anche personaggi diversi, citazioni dai lavori precedenti di Paolo , come Medz
Yeghern, ad esempio,a rimarcare la voglia di Paolo di prendere comunque posizione rispetto agli
avvenimenti e di essere narratore coinvolto.
Un libro per tutti che, grazie a narrazioni coinvolgenti, un buon ritmo e diversi accorgimenti
narrativi, saprà farsi apprezzare.
Un omaggio al mondo del fumetto da parte di un autore che sta dimostrando di saper crescere
tecnicamente, meno folletto e più alchimista, capace di giocare con gli elementi del fare fumetto in
modo bello, sapiente e con quel sottile filo di ironia che gli permette di esasperare le forme, giocare
con le citazioni, vedi l’arca dell’alleanza, o divertirsi a inventare suoni, onomatopee, che in modo
originale e sfrontato,accompagnino la narrazione.
Vincenzo Bottecchia gennaio 2011